Indivisibili
regia
Edoardo De Angelis
soggetto
Nicola Guaglianone sceneggiatura
Nicola Guaglianone
Barbara Petronio Edoardo De Angelis
fotografia
Ferra Paredes Rubio
montaggio
Chiara Griziotti
scenografia
Carmine Guarino
musica
orig.
Enzo Avitabile
costumi
Massimo Cantini Parrini
suono
Valentino Giannì
interpreti
Angela Fontana... Viola
Marianna Fontana... Daisy Antonia Truppo... Titti, la madre Massimiliano Rossi... Peppe, il padre Tony Laudadio... Nunzio Marco Mario De Notaris... zio Nando Gaetano Bruno... Marco Ferreri Gianfranco Gallo... don Salvatore Peppe Servillo... professor Fasano
(…)
produttore
Attilio De Razza
Pierpaolo Verga Linda Vianello (prod. esecutivo) Camilla Fava Del Piano (direttore di produzione)
produzione
Tramp Limited
O'Groove Medusa Film (collaborazione) Mediaset Premium (collaborazione) MiBAC (contributo)
distribuzione
internazionale
True Colours
distribuzione
italiana
Medusa
|
data uscita (Italia)
29 settembre 2016
PRESSBOOK_________________________
NOTE DI REGIA
Questo è un film sulla separazione e sul dolore che comporta.
Ho ragionato sull’idea che a volte, per crescere, bisogna farsi del male, rinunciare ad un pezzo di sé stessi. Ho cercato un’immagine che rappresentasse al meglio questo concetto e l’ho trovata: due gemelle siamesi appena maggiorenni che scoprono di potersi dividere. Due ragazze attaccate per il bacino che, guardate singolarmente, dovevano essere belle per permettermi di realizzare quell’equilibrio tra attrazione e repulsione che è la linea guida estetica di ogni inquadratura che compongo.
Io vedo il mondo così: sempre in bilico tra la bellezza e la bruttezza. La frequentazione assidua di questo bilico mi ha portato ancora una volta a Castelvolturno. C’ero già stato, è vero, infatti questo film comincia dove finiva il precedente, sulla riva destra del Volturno. Quel territorio è un simulacro straziato di una bellezza passata, materiale perfetto per costruire la gabbia dalla quale i miei uccellini vogliono disperatamente scappare.
Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi... fare l’amore. “Perché sono femmina”.
Per raccontare questa storia ho voluto riprese sempre un po’ fuori tempo, come la vita.
Edoardo De Angelis
Questo è un film sulla separazione e sul dolore che comporta.
Ho ragionato sull’idea che a volte, per crescere, bisogna farsi del male, rinunciare ad un pezzo di sé stessi. Ho cercato un’immagine che rappresentasse al meglio questo concetto e l’ho trovata: due gemelle siamesi appena maggiorenni che scoprono di potersi dividere. Due ragazze attaccate per il bacino che, guardate singolarmente, dovevano essere belle per permettermi di realizzare quell’equilibrio tra attrazione e repulsione che è la linea guida estetica di ogni inquadratura che compongo.
Io vedo il mondo così: sempre in bilico tra la bellezza e la bruttezza. La frequentazione assidua di questo bilico mi ha portato ancora una volta a Castelvolturno. C’ero già stato, è vero, infatti questo film comincia dove finiva il precedente, sulla riva destra del Volturno. Quel territorio è un simulacro straziato di una bellezza passata, materiale perfetto per costruire la gabbia dalla quale i miei uccellini vogliono disperatamente scappare.
Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi... fare l’amore. “Perché sono femmina”.
Per raccontare questa storia ho voluto riprese sempre un po’ fuori tempo, come la vita.
Edoardo De Angelis