Fai bei sogni






SCHEDA TECNICA__________________

regia
Marco Bellocchio
aiuto regia
Lucilla Cristaldi
soggetto
Valia Santella
Edoardo Albinati
Marco Bellocchio
tratto dal romanzo di Massimo Gramellini "Fai bei sogni" (Longanesi & C)
sceneggiatura
Valia Santella
Edoardo Albinati
Marco Bellocchio
fotografia
Daniele Ciprì
montaggio
Francesca Calvelli
scenografia
Marco Dentici
musica 
Carlo Crivelli
costumi
Daria Calvelli
suono
Gaetano Garito
Lilio Rosato
casting
Stefania De Santis
interpreti
Valerio Mastandrea... Massimo
Bérénice Bejo... Elisa
Guido Caprino... padre di Massimo
Nicolò Cabras... Massimo bambino
Dario Delpero... Massimo adolescente
Barbara Ronchi... madre di Massimo
Miriam Leone... la ragazza di Massimo giovane
Arianna Scommegna
Bruno Torrisi
Manuela Mandracchia
Giulio Brogi
Roberto Di Francesco
Dylan Ferrario
Pier Giorgio Bellocchio... fotoreporter di guerra
Emanuelle Devos
Fausto Russo Alessi... Simone
Piera Degli Esposti
Roberto Herlitzka
Fabrizio Gifuni
(…)
produttore
Beppe Caschetto
Simone Gattoni (produttore esecutivo)
produzione
IBC MOVIE
Kavac Film
Rai Cinema
Ad Vitam (co-produzione)
MiBAC (sostegno)
Film Commission Torino Piemonte (sostegno)
Fip (sostegno)
Impresa Pizzarotti & C. (in associazione)
Banca Patrimoni Sella & C. (in associazione)
distribuzione internazionale
The Match Factory
distribuzione italiana
01Distribution
data uscita (Italia)
10 novembre 2016










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PRESSBOOK_________________________

NOTE DI REGIA

Questo film nasce da un libro “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, grande successo editoriale degli anni scorsi (e ne è sostanzialmente fedele cioè ai fatti e agli affetti che il libro descrive).
Ma non è questo il motivo che mi ha convinto (l’essere cioè un best seller), ma il tema, il dramma che il romanzo contiene. La morte della mamma, l’essere orfani quando si è ancora bambini.
Il dolore di Massimo che perde la mamma adorata a nove anni (adorata nel doppio senso di un amore, che Massimo sente ricambiato, assoluto ed esclusivo), la sua ribellione a questa tragedia ingiusta, poi, col passar del tempo, il suo adattamento per sopravvivere a questa perdita incomprensibile. Adattamento alla vita che ha un costo pesante per Massimo perché oscura, riduce, proprio per la necessità di difendersi per sopravvivere, la sua capacità di amare, la raffredda, la annulla con dei danni che si prolungheranno nell’adolescenza e poi nella sua vita adulta. Finché questa corazza di indifferenza, per circostanze complesse e incontri solo apparentemente casuali, non incomincerà ad incrinarsi.
Massimo, già grande affermato giornalista, si “risveglia”, riaffronta il suo dolore “primario” fino alla scoperta finale, vero colpo di scena che non va raccontato (ma che chi ha letto il libro, e sono tanti, già conosce).
Si potrebbe parlare di “guarigione”, preferisco più prudentemente parlare di un principio reale di cambiamento… E poi i cambiamenti, le “guarigioni” sono sempre instabili, ci possono essere delle ricadute, sempre.
Questa storia mi ha molto colpito, coinvolto, perché vi ritrovo tanti temi che ho affrontato spesso nei miei film precedenti… La famiglia, la mamma (distrutta anche materialmente, proprio assassinata), il babbo, la casa dove si svolge la metà del film, la casa in epoche diverse, trent’anni almeno, nei quali l’Italia cambia radicalmente… E la vediamo l’Italia che cambia proprio anche dalle finestre di casa…
E infine Roma, Sarajevo, Torino, l’Italia vista e vissuta da chi fa di mestiere il giornalista.
Massimo è giornalista di un importante quotidiano nazionale, e cosa significa essere giornalista, cronista della realtà, freddo testimone, o volerne invece diventare in qualche modo appassionato interprete, questo è un tema, una domanda a cui il film cercherà di rispondere.
(Marco Bellocchio)

Massimo Gramellini, Marco Bellocchio

RASSEGNA STAMPA __________________

Nel luogo del ricordo un doloroso corpo a corpo con la realtà
Il 10 novembre esce nelle sale Fai bei sogni il nuovo film di Bellocchio dal romanzo di Gramellini
(E. Renzi - il manifesto - 8/11/2016)



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