Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2017

The Cousin

Immagine
... regia Tzahi Grad sceneggiatura Tzahi Grad fotografia Eitan Hatuka montaggio Sari Bisharat Danny Rafic musica Sapir Mattyahu scenografia Miguel Merkin costumi Dany Bar Shai Naim Kassem interpreti Tzahi Grad… Naftaly Ala Dakka… Fahed Osnat Fishman… Yael (…) produttore Ehud Bleiberg Nicholas Donnermeyer Tzahi Grad produzione Bleiberg Entertainment Mh1 distribuzione internazionale Bleiberg Entertainment note di regia Ha Ben Dod è una riflessione chiara e sincera su un conflitto attuale. Tratta la paura dello straniero e dell’ignoto e di come essa diventi razzismo. Il film parla dei dubbi e della perdita di controllo e della ricerca dello humour in situazioni delicate e scabrose. Ala Dekka Osnat Fishman Osnat Fishman, T

Caniba

Immagine
Il 13 giugno 1981, Issei Sagawa, un giapponese trentaduenne studente di letteratura alla Sorbona di Parigi, viene arrestato: trovato nei pressi del Bois de Boulogne in possesso di due valigie insanguinate, nelle quali al loro interno vennero rinvenuti i resti del corpo di una studentessa olandese, sua compagna di classe. Due giorni prima la ragazza viene invitata da Sagawa nel proprio appartamento con la scusa di traduzioni dal tedesco di alcune poesie romantiche, in realtà l’incontro diventerà una proposta a sfondo sessuale alla quale la donna opporrà resistenza. Il rifiuto porterà all’assassinio della donna con colpi di pistola alla nuca poi abusata sessualmente quindi smembrata e mangiata (7 chili). Prima incarcerato poi dichiarato malato di mente, incompatibile con la reclusione carceraria trasferito in manicomio quindi liberato ed estradato in Giappone grazie all’influenza del potente padre. Da allora sarà un uomo libero e darà sfogo a tutta una serie di comportamenti piu

The Square

Immagine
Nel museo delle “meraviglie” d’arte moderna e contemporanea la migliore installazione consiste in una scelta di campo, netta e incontrovertibile: “Mi fido”; “Non mi fido”. Tutti, sembra, siano propensi al fidarsi. L’arte, gli artisti (artiste), i pensatori (pensatrici) e intellettuali, scrittori (scrittrici), poeti (poeta/poetessa e in modo contrario poeta/poeto… basta col politicamente corretto, desinenza libera, che ognuno si senta libero di dare sfogo alle proprie ossessioni in piena libertà purché sia grammaticamente corretto) costituiscono l’unico antidoto, più o meno, valido per contrastare il grande inganno chiamato natura umana. Per quanto ci si possa sforzare di propugnare o intestare onestà intellettuale, lealtà e sincerità, in concreto la sostanza risulta sempre altro, se va bene il loro contrario. Probabilmente, una specie d’istinto innato ci porta a pensare che sia giusto comportarsi “bene” poi però si innesca, magari anche inconsciamente, il sentimento opposto