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Visualizzazione dei post da 2018

Porcile

INTERROGATA BEN BENE LA NOSTRA COSCIENZA ABBIAMO STABILITO DI DIVORARTI A CAUSA DELLA TUA DISOBBEDIENZA. IO E TE MOGLIE SIAMO ALLEATI: TU MADRE-PADRE, IO PADRE E MADRE. LA TENEREZZA E LA DUREZZA SONO INTORNO A NOSTRO FIGLIO DA TUTTE LE PARTI. LA GERMANIA DI BONN, ACCIDENTI. NON È MICA LA GERMANIA DI HITLER! SI FABBRICANO LANE, FORMAGGI, BIRRA E BOTTONI, QUELLA DEI CANNONI È UN'INDUSTRIA D'ESPORTAZIONE, È VERO SI SA CHE HITLER ERA UN PO' FEMMINA, MA COME È NOTO ERA UNA FEMMINA ASSASSINA: LA NOSTRA TRADIZIONE È COSÌ DECISAMENTE MIGLIORATA. DUNQUE? LA MADRE ASSASSINA, LEI, EBBE FIGLI OBBEDIENTI CON GLI OCCHI AZZURRI PIENI DI TANTO DISPERATO AMORE MENTRE IO, IO, MADRE AFFETTUOSA HO QUESTO FIGLIO CHE NON È NE OBBEDIENTE NE DISOBBEDIENTE? AHI, SIG. HERDHITZE, AHI, SIG. HERDHITZE, MIO MISTERIOSO CONCORRENTE! COME SONO INGOMBRANTI I GRANDI PADRI! ESSI HANNO RIEMPITO LA NOSTRA COLONIA DI COMPLESSI INDUSTRIALI MAESTOSI COME,CHIESE, CIMINIERE, CIMINIERE, CIMINIERE? UNA ATENE DI

Desideria, la vita interiore

Il film è tremendo! Brutto come l’epoca in cui è ambientato, gli orrendi anni Ottanta. Tutto sembra fuori luogo e posticcio.  

madre!

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Un film che, nel bene o nel male, non si scorda, non si può scordare, che sia un’immagine oppure una sequenza, una battuta o una sensazione, esso è comunque capace di rimanere impresso nella memoria grazie al suo essere esagerato, folle, assurdo. Fischiato e deriso alla première veneziana dal pubblico e dalla critica che si fa pubblico e che a sua volta si fa critica, rinomata per presunzione tendente all’omologazione urlata: chi più si indigna, urla e sbraita più ha ragione. Invece, il film possiede un proprio valore “autoriale” ricco di quell’energia generata da un piede che non si alza mai dall’acceleratore. Qualunque direzione si intenda prendere si va “simpaticamente” a sbattere. Una libertà totale di narrazione, liberatoria e stimolante. Libertà che denota una certa genialità. “ Non si scherza con i santi” e con ciò che rappresentano, ebbene i simboli nel film sono un elemento determinante e gli elementi che compongono il soggetto sono tre simboli: donna moglie, uomo

Napadid shodan / Disappearance

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... regia Ali Asgari sceneggiatura Ali Asgari Farnoosh Samadi fotografia Ashkan Ashkani montaggio Ehsan Vaseghi scenografia Saeid Asadi costumi Saeid Asadi interpreti Sadaf Asgari… Sara Amirreza Ranjbaran… Hamed Nafiseh Zare… Raha Sahar Sotoodeh… Bahar Mohammad Heidari… Pouria (…) produttore Pouria Heidary Oureh Ali Sadraie distribuzione internazionale New Europe Film Sales ~ ~ ~ . Farnoosh Samadi (sceneggiatrice) - Venezia 2017 Venezia 2017 (Orizzonti) (pressbook) note di regia, ecc In questo film voglio mostrare lo spaccato di una generazione giovane che, inserita in una società semi-tradizionale, è impegnata a scoprire la propria identità. Vorrei che il pubblico riuscisse a pensare all’assenza di comunicazi

Tutti i soldi del mondo

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Clamoroso passo falso di Scott? Il film ha fatto più notizia per la discutibile e frettolosa sostituzione di uno degli attori protagonisti che per il valore intrinseco della pellicola. Sicuramente passerà alla storia solo per questo motivo, ovvero le ormai note vicende “scandalose” di Spacey che hanno provocato un’operazione funambolica di rimontaggio, di scene rigirate e sostituite. Niente male se si pensa che il tutto doveva essere fatto, ed è stato fatto, in un mese e mezzo con l’uscita già programmata. Benché il film appartenga a quel gruppo importante di uscite annuali hollywoodiane, l’interesse sembra scemato in fretta senza provocare particolare interesse, malgrado tratti un argomento che all’epoca (primi anni Settanta) scosse il mondo intero. La critica (italiana - ?) non pare aver apprezzato molto questa pellicola per cui trovo necessario un maggior approfondimento, perché il film non è così male. Quindi proporrei di dividere l’analisi in due percorsi: porrei i s

L'albero del vicino / Under the Tree

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... regia Hafsteinn Gunnar Sigurðsson soggetto Huldar Breiðfjörð sceneggiatura Huldar Breiðfjörð Hafsteinn Gunnar Sigurðsson fotografia Monika Lenczewska montaggio Kristján Loðmfjörð musica Daníel Bjarnasson scenografia Snorri Freyr Hilmarsson costumi Margrét Einarsdóttir trucco Bjørg Serup suono Björn Viktorsson Frank Mølgaard Knudsen Sylvester Holm interpreti Steinþór Hróar Steinþórsson… Atli Edda Björgvinsdóttir… Inga Sigurður Sigurjónsson… Baldvin Þorsteinn Bachmann… Konráð Selma Björnsdóttir… Eybjörg Lára Jóhanna Jónsdóttir… Agnes Dóra Jóhannsdóttir. .. Rakel Sigrídur Sigurpálsdóttir Scheving ... (…) produttore Grímar Jónsson Sindri Páll Kjartansson Þórir Snær Sigurjónsson Caroline Schluter Bingestam (co-produttore) Ditte Milsted (co-produttore) Jacob Jarek (co-produttore) Bea